Calice secolo XVIII.

L’iscrizione sul gradino del grande calice lo riconosce quale donazione del Papa domenicano Benedetto XIII (Pier Francesco Orsini 1649-1730), al nobile veneziano Maffeo Nicolao Farsetti, in occasione della sua consacrazione ad Arcivescovo di Ravenna nel 1727. Dall’eleganza dello stile si palesano tutti i tratti dell’oreficeria veneziana. Nella coppa si stende una fila di angioletti sbalzati, riprodotti in atteggiamenti diversi. Lo stesso andamento segue la base del calice che alterna sei lati concavi e convessi conclusi da piede decorato a festoni di piccoli diamanti. Sul fondo granito del piede siedono tre Santi a tutto tondo: San Domenico con accanto il cane con la fiaccola in bocca, un Santo con due gigli ai piedi (forse San Filippo Neri) e San Benedetto. Ognuno di loro è accompagnato da tre stemmi rotondi incorniciati da punte di diamanti e sormontati dai simboli papali, triregno e chiavi. Il fusto è decorato al centro da un nodo traforato con angeli o cariatidi a tutto tondo; nel sottocoppa tra le nubi emergono angeli reggenti i simboli della passione. Sotto il piede è incisa la data di esecuzione: 1726.